Crocefieschi: l’addio record del sindaco Castello

Paesi - 27 GIUGNO 2019
Quale situazione ha trovato in Comune? “E di quello poi ne parliamo”. In realtà, non se ne parla più perché l’avvocato Carlo Castello, neo sindaco di Crocefieschi, si rende indisponibile ai taccuini di Qui. Dunque, senza la voce di chi oggi governa il municipio, si viaggia esclusivamente per indiscrezioni e voci di popolo. Una conferma del malessere che sta vivendo l’attuale primo cittadino guidando un ente in grave difficoltà soprattutto sul fronte personale con pensionamenti e maternità che assottigliano margini di manovra già marginali? Probabilmente sì, più inspiegabile non manifestare quell’eventuale situazione con chiarezza anche per allontanare clamorosi sussurri legati a pensieri di dimissioni.
Dice questo l’articolo di Qui, legato a Crocefieschi, tuttora in edicola sul numero dell’estate. Nel frattempo, le dimissioni di Carlo Castello sono fatto reale e, dunque, le parole del suo predecessore risaltano con enfasi ancora maggiore. Riferimento, Bartolomeo Venzano. Infatti, i motivi della decisione sarebbero legati allo stato in cui il giovane primo cittadino ha trovato l’ente.  
Ecco quanto dichiara chi ha guidato il paese nell’ultimo decennio. Le tesi di Bartolomeo Venzano: “I signori che amministrano Crocefieschi hanno trovato in cassa un avanzo di amministrazione pari a 500 mila euro. Dato certificato dai revisori. Il Comune è giunto primo nel progetto legato all’installazione delle telecamere e la situazione che avrebbero trovato è stata spiegata con chiarezza dal sottoscritto prima delle elezioni. Rispondo solo a cose scritte e contestazioni precise. Certo, avendo fornito tutta la disponibilità possibile, dispiace se vengo tirato in ballo senza essere stato neanche contattato”. Nel mezzo di una situazione che ha portato anche al ridimensionamento degli uffici (nella foto), con la critica dall’oppositore Pier Enrico Mendace, giunge la perla finale tipica dell’uomo con il papillon. Dialetto - Una licenza che connota 15 minuti di orgogliosa telefonata firmata Bartolomeo Venzano: “Francamente, non so cosa avrei potuto fare di differente. Fòscia doviæ anaghe a netezâ o cû? Magari vedrò di fare anche quello”.  


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